sabato 5 settembre 2009

E Dio creò la mamma

Questa stria, è di Bruno Ferrero, tratta dal libro "40 storie nel deserto", ogni volta che la leggo mi piace sempre di più

Il buon Dio aveva deciso di creare... la mamma.
Ci si arrabattava intorno già da  sei giorni, quand'ecco comparire un angelo che gli fa: "Questa qui te ne fa perdere di tempo, eh?".
E Lui: "Sì, ma hai letto i requisiti dell'ordinazione? Dev'essere completamente lavabile, ma non di plastica... avere 180 parti mobili tutte sostituibili... funzionare a caffè e avanzi del giorno prima... avere un bacio capace di guarire tutto, da una sbucciatura ad una delusione d'amore... e sei paia di mani".
L'angelo scosse la testa e ribatté incredulo: "Sei paia?!".
Il difficile non sono le mani – disse il buon Dio – ma le tre paia di occhi che una mamma deve avere".
"Così tanti?".
Dio annuì. "Un paio per vedere attraverso le porte chiuse quando domanda "che state combinando lì dentro, bambini?", anche se lo sa già; un altro paio dietro la testa, per vedere quello che non dovrebbe vedere, ma che deve sapere; un altro paio ancora per dire tacitamente al figlio che si è messo in un guaio "capisco e ti voglio bene lo stesso".
"Signore – fece l'angelo sfiorandogli gentilmente un braccio – va' a dormire. Domani è un altro...".
"Non posso – ripose il Signore – ho quasi finito ormai. Ne ho già una che guarisce da sola se è malata, che può lavorare 18 ore di seguito, preparare un pranzo per sei con mezzo chilo di carne tritata e che riesce a tenere sotto la doccia un bambino di nove anni".
L'angelo girò lentamente intorno al modello di madre, esaminandolo con curiosità:
 "E' troppo tenera", disse poi con un sospiro.
"Ma resistente – ribatté il Signore con foga – tu non hai idea di quello che può sopportare una mamma!".
"Sa pensare?".
 "Non solo, ma sa anche fare un ottimo uso della ragione e venire a compromessi", ribatté il Creatore.
A quel punto l'angelo si chinò sul modello della madre e le passò un dito su una guancia: "Qui c'è una perdita", dichiarò.
"Non è una perdita – lo corresse il Signore – è una lacrima".
"E a che serve?".
 "Esprime gioia, tristezza, delusione, dolore, solitudine, orgoglio".
"Ma sei un genio!", esclamò l'angelo.
Con sottile malinconia Dio aggiunse: "A dire il vero, non sono stato io a  mettercela quella cosa lì..."

7 commenti:

Franca ha detto...

è splendida anch'io la leggo ai miei alunni Franca

Creativando ha detto...

Sono una mamma . . . e mi sono commossa!!!
Buona serata!
Rita

Antonella ha detto...

meravigliosa..

Iulia ha detto...

meravigliosa..come meraviglioso è essere mamma..baci..Iulia

Lufantasygioie ha detto...

Ti dirò una cosa molto sinceramente,cara Maria...saranno...forse +,forse -....8 mesi che non prendo più in mano un libro....ma leggendo questa storia,mi è ritornata la voglia di leggere!E' dire che di libri in passato ne ho divorati tanti,da ragazzina leggevo 20000 leghe sotto il mare e via dicendo,poi sono passata ai romanzi di W.Smith,Konsalik,ecc,ed infine a Primo Levi,La stanza dell'orso e dell'ape,Lo scafandro e la farfalla,Serial Killer...poi ho smesso per mancanza di tempo...
Se riesco a trovare questo libro,lo compro,prometto.
Grazie per essere passata da me e per avermi regalato una storia semplice e ricca.
A presto Lucia

Anonimo ha detto...

una mamma non può non commuoversi difrnte a così tanta verità! ciao cinzia

Anonimo ha detto...

davvero bella